44 a.C. Idi di Marzo

Coniato un denario col volto di Bruto , un volto che sceglie l’onta dell’ “Assassino” per l’eterna fede: “La Libertà” dell’uomo e sul rovescio la scritta “EID MAR”  (Idi di Marzo), ai lati due pugnali “pugiones” usati nell’esercito ( da distinguersi dal “sica”, pugnali tipico degli assasini ), con in mezzo il “pileus” copricapo usato dai liberti, cioè dagli schiavi liberati. Una moneta che scrive nella storia dell’uomo il simbolo della libertà ridata alla Res Publica.

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Shakespeare

 

Un nuovo tipo di uomo, “ il nostro” , che trova in Bruto un predecessore, l’uomo che ormai affronta con le proprie forze e che da un significato senza appoggiarsi a un universo di dei o alla dantesca armonia del “Tradimento”: “nella bocca di Satana insieme a Giuda, “Inferno XXXIV”; l’uomo copernicano, l’uomo della Riforma, del merito, l’uomo di Bacone, di Giordano Bruno e di Galilei, solo con la propria ragione, il proprio coraggio, la propria fede, nel Tempio della conoscenza di sé stesso: “ che deve scegliere 

 

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“ solo “

 

… contando il Ns. denario con una frase, la Nostra frase:  “ E’ meglio, in verità, non comandare nessuno che servire qualcuno: perché senza comandare è concesso vivere onestamente, in servitù non c’è possibilità di vivere. “

 

Marco Giunio Bruto in latino: Marcus Iuniu

 

 

“ …Provai a vendere l’onestà , non trovai l’acquirente, la tenni per me “

 

Gian Carlo Carolei

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